Disturbi psichici negli adolescenti

Tra gli adolescenti, una delle principali cause di malattia e disabilità è la depressione. Va tenuto presente che il suicidio è la terza causa di morte fra i 15 e i 19 anni. Tra i fattori determinanti si va dalla esasperata richiesta di maggiore autonomia, alle problematiche sessuali e di genere. Possono incidere molto anche i complessi rapporti degli adolescenti con i social. Gravi problemi provengono dalle situazioni di violenza familiare e dalle condizioni di disagio economico e sociale. Se non vengono affrontati, i problemi di salute mentale degli adolescenti perdurano fino all’età adulta

Nello stilare diagnosi di disturbo mentale, negli adolescenti, un ruolo importante lo giocano l’età di insorgenza e il sesso. La diagnosi più frequente tra i maschi è quella di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività), che raggiunge il picco a 13 anni, mentre nelle femmine, al primo posto, si attesta la diagnosi di disturbo d’ansia, con un picco d’esordio che si prolunga fino ai 18 anni

Alcuni adolescenti sono maggiormente a rischio di condizioni di salute mentale a causa delle loro condizioni di vita. Possono subire stigmatizzazione, discriminazione o esclusione. In molti casi, manca loro l’accesso ai servizi e la possibilità di essere supportati.

Per questa ragione, secondo l’OMS e l’ONU, “la promozione e la prevenzione della salute mentale sono fondamentali per aiutare gli adolescenti a crescere sani. L’adolescenza e i primi anni dell’età adulta rappresentano infatti un momento della vita in cui si verificano molti cambiamenti, ad esempio il cambio di scuola, l’uscire di casa e iniziare l’università o un nuovo lavoro. E per molti questi momenti possono essere fonte di stress e apprensione che, se non riconosciuti e gestiti, possono portare a malattie mentali”.

La prevenzione, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, inizia con l’essere consapevoli delle patologie e con la comprensione dei segni premonitori e dei sintomi della malattia mentale. Genitori e insegnanti possono aiutare bambini e adolescenti a far fronte alle sfide quotidiane a casa e a scuola. Il sostegno psicosociale può essere fornito nelle scuole e in altri contesti comunitari. Parallelamente, devono essere formati operatori sanitari in grado di individuare e gestire i problemi di salute mentale. Gli investimenti da parte dei governi e il coinvolgimento delle isituzioni sociali, sanitarie e dei luoghi d’istruzione in programmi completi, integrati e basati su dati concreti per la salute mentale dei giovani sono essenziali. Tutto ciò dovrebbe essere collegato a programmi per sensibilizzare adolescenti e giovani adulti sui modi di prendersi cura della propria salute mentale e per aiutare coetanei, genitori e insegnanti a sapere come sostenere i propri amici, bambini e studenti.

Secondo l’OMS, in ambito preventivo e di cura, posso essere indicati i seguenti interventi:

– interventi psicologici online individuali, di gruppo o autoguidati;
 interventi incentrati sulla famiglia come la formazione delle abilità di badante, compresi gli interventi che affrontano i bisogni degli assistenti;
– interventi scolastici come: cambiamenti organizzativi per un ambiente psicologico sicuro, sicuro e positivo; insegnamento sulla salute mentale e abilità di vita; formazione del personale addetto alla rilevazione e gestione di base del rischio di suicidio; programmi di prevenzione scolastica per adolescenti vulnerabili alle condizioni di salute mentale;
 interventi a livello di comunità come la peer leadership o programmi di mentoring;
– programmi di prevenzione rivolti agli adolescenti vulnerabili, come quelli colpiti da contesti umanitari e fragili, e gruppi minoritari o discriminati;
 programmi per prevenire e gestire gli effetti della violenza sessuale sugli adolescenti;
 programmi multisettoriali di prevenzione del suicidio;
– interventi multilivello per prevenire l’abuso di alcool e sostanze;
– educazione sessuale completa per aiutare a prevenire comportamenti sessuali a rischio;
– programmi di prevenzione della violenza.

L’autorevole rivista JAMA Psychiatry, nel 2019, ha riportato che il disturbo d’ansia è la diagnosi più comune stilata nelle femmine (7,85%), mentre l’ADHD è la più comune nei maschi (5,90%). Le ragazze hanno un maggior rischio rispetto ai ragazzi di sviluppare schizofrenia (0,76% vs. 0,48%), disturbo ossessivo-compulsivo (0,96% vs 0,63%) e disturbi dell’umore (2,54% vs. 1,10%).

Riguardo al disturbo ossessivo compulsivo (OCD), esaminandolo in diverse fasce d’età, si osserva che l’incidenza e il rischio sono molto simili per entrambi i sessi fino ai 10 anni, dopodiché il tasso di incidenza aumenta nelle femmine e raggiunge il picco all’età di 16 anni”. Nei maschi, il picco viene raggiunto all’età di 13 anni e poi, rapidamente, cala. Quindi, fino ai 10 anni il rischio è uguale tra i due sessi, ma a 18 anni è più elevato nelle femmine. Inoltre, l’1,45% delle femmine e il 2,78% dei maschi ha ricevuto diagnosi di un disturbo mentale prima dei sei anni d’età.

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