Disturbi psichici negli adulti

Un disturbo psichico è una condizione patologica che può colpire la sfera dei comportamenti, gli aspetti relazionali, le capacità cognitive o la dimensione degli affetti di una persona. Perché si riconosca un disturbo, ciò deve accadere in modo disadattativo, cioè sufficientemente forte da rendere problematica l’integrazione della persona nel contesto sociale e lavorativo. Inoltre accade che l’individuo esprima una forte sofferenza personale soggettiva.

Quando il disagio diventa particolarmente importante, disadattativo, durevole o invalidante si parla di malattia mentale. Le malattie mentali sono dunque alterazioni psicologiche e/o comportamentali relative alla personalità dell’individuo, che causano pericolo o disabilità e non fanno parte del normale sviluppo psichico della persona. Lo studio e la cura delle malattie mentali appartiene alle aree di studi della psicologia e della psichiatria.

Esistono diversi modi di definire i disturbi psichici. In psichiatria si riconoscono due classificazioni internazionali di diagnosi, quella dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e quella dell’Associazione Americana di Psichiatria (APA).

In alcuni casi, le persone affette da disturbi psichici sono ancora oggi vittime di numerosi pregiudizi e discriminazioni. Una informazione semplice e chiara permette di mostrare che i disturbi psichici sono da considerare come malattie.

La lista che segue ha valore divulgativo, non è esaustiva e non pretende di trattare tutti i disturbi esistenti.

Disturbi d’ansia

Disturbi depressivi

Disturbo bipolare

Schizofrenia

Dipendenze

Disturbi dell’alimentazione

Disturbo della personalità borderline

Le cause dei disturbi mentali, nel rispetto del metodo scientifico, sono progressivamente approfondite e vengono continuamente studiate, con i metodi nuovi che la scienza offre. È certo è che la maggior parte di tali disturbi deriva dall’interazione di più fattori: vulnerabilità biologica (una sorta di predisposizione individuale e familiare), fattori ambientali (traumi psicologici, famiglia di origine problematica e altro), eventi stressanti nel corso della vita (separazioni traumatiche e lutti, migrazioni, condizioni economiche ed abitative precarie, malattie, e così via), abuso di droghe (specie quelle che producono eccitamento e che alterano le funzioni cognitive).

Anche se nel linguaggio scientifico il termine nevrosi è sempre meno utilizzato, nel linguaggio comune questa parola viene correntemente contrapposta al termine psicosi, che indica disturbi mentali decisamente più gravi. La differenza fondamentale tra nevrosi e psicosi può essere indicata nel modo in cui la persona si rapporta con il mondo esterno.

Le nevrosi sono disturbi di tipo psicologico le cui cause sono legate a una molteplicità di fattori esterni ed interni.  La persona avverte un forte disagio e giunge a instaurare una relazione disfunzionale con l’ambiente che lo circonda. Ciò lo porta a sperimentare una situazione caratterizzata da ansia e stress. Tuttavia, per quanto le nevrosi siano causa di notevole disagio psicologico, non viene meno nel soggetto la capacità di giudicare in modo critico lo stato della propria condizione. Nelle nevrosi l’attaccamento alla realtà è sostanzialmente intatto.

Le psicosi, invece, sono disturbi mentali la cui gravità è tale da provocare la compromissione (talvolta la perdita totale) del rapporto con la realtà. Esistono varie tipologie di disturbi psicotici; è presente la produzione di idee deliranti.

I disturbi mentali veri e propri (quelli di cui si occupa la psichiatria) non dipendono necessariamente da evidenti alterazioni del cervello, ma possono essere espressione di una patologia delle funzioni psichiche. In altri casi, i disturbi mentali sono conseguenza di malattie organiche (neurologiche, internistiche, metaboliche, infettive, tossiche). I disturbi mentali possono fare la loro comparsa in ogni fase del ciclo vitale (infanzia, adolescenza, maturità, vecchiaia) con caratteristiche sintomatologiche particolari.

Per quanto riguarda la loro diffusione nella popolazione, possiamo dire, generalizzando, che i disturbi mentali gravi (schizofrenie e disturbi psicotici, disturbi bipolari e gravi depressioni, disturbi severi della personalità) riguardano circa l’8 % della popolazione generale, mentre i disturbi mentali meno gravi (nevrosi, disturbi d’ansia, disturbi depressivi moderati o lievi, forme di disagio psicologico) sono molto comuni e riguardano circa il 15% della popolazione. Complessivamente, dunque, oltre il 20% della popolazione presenta un disturbo grave o lieve/moderato.

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